CASA DA SACERDOTE

CASA DA SACERDOTE

CASA DEL FRATELLO MICHELE E MATERNA

 

Si trova in via Sant’Anna al n. 44 ed è il piano superiore dell’abitazione materna di Padre Pio. Fu acquistata con i sudati guadagni che Grazio Forgione aveva percepito da emigrante nel continente americano. Vi dimorò per vari anni il fratello di Padre Pio, Michele, che emigrò successivamente in America insieme al padre. Quindi, in assenza del fratello, Padre Pio vi si trasferì abitandovi dal 1910 sino al 1916, allorchè lasciò Pietrelcina per Foggia. E’ costituita da tre vani a cui si accede attraverso una breve scalinata. Nella stanza in fondo, Padre Pio dormiva, studiava, pregava, scriveva ai suoi direttori spirituali e soprattutto veniva tentato dal Diavolo con cui sosteneva quelle lotte incredibili, raccontate così realisticamente nelle stesse epistole:
“… Quei cosacci non cessano di percuotermi e di sbalzarmi alle volte anche dal letto, giungendo fino a togliermi la camicia e percuotermi in tale stato. Ma oramai non mi fanno quasi più timore. Gesù è sempre amoroso verso di me, giungendo fin anche alle volte ad alzarmi da terra ed adagiarmi sul letto… ”. (Epist. I, lett. 124)
“… Mio Dio! quegli spiriti maligni, padre mio, fanno tutti gli sforzi per perdermi; vogliono vincermi per forza; sembra che approfittino proprio della mia debolezza fisica per maggiormente sfogare contro di me il loro livore ed in tale stato veder se sia loro possibile strapparmi dal petto quella fede e quella fortezza che mi viene dal Padre dei lumi… ”. (Epist. I, lett. 207)
Gli scontri fisici con Satana erano tremendi, come scrive ancora lo stesso Padre Pio:
“… L’altra notte la passai malissimo; quel cosaccio da verso le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente… Alle cinque della mattina, allorchè quel cosaccio andò via, un freddo s’impossessò di tutta la mia persona da farmi tremare da capo a piedi, come una canna esposta ad un impetuosissimo vento. Durò un paio d’ore. Andai del sangue per la bocca… ”. (Epist. I, lett. 89)

Nella stessa abitazione, precisamente nella prima stanza a sinistra di chi entra, dimorò Mary Pyle, durante il suo soggiorno a Pietrelcina, dal 1941 al 1943, per sfuggire alla rappresaglia tedesca.

(testo tratto da "Guida di Pietrelcina a cura di Veneziano Scocca - 1993)
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